Nella Harlem della gentrification ogni giorno le radici si spostano e le identità si negoziano.
Anche le radici dei miei giardini esprimono questa instabilità nello spazio e nel tempo: sono giardini effimeri, che durano il tempo di una mostra, e mobili, perché le scatole per sax, forse gettate nell’immondizia durante un trasloco improvviso e divenute poi contenitori per germogli, possono essere chiuse e portate altrove, in ogni momento.


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